Poter stare in una città lontana dalla nostra per un tempo superiore a quello di una normale vacanza, è un’ottima occasione per viverla in modo diverso e nuovo. Pur sempre da visitatore di passaggio, certo, ma con meno urgenza e quindi con la possibilità di fare cose normali, quotidiane e di rallentare il passo- come un vero flâneur– perdendosi nelle vie e nelle piazze, senza una meta particolare. C’è anche il tempo di andare al mercato, dove è bello passeggiare pigramente, lasciarsi fermare dai venditori per assaggiare un frutto, provare a capire le frasi urlate in una lingua di strada, camminare a fianco di anziane signore con la loro sporta, accodarsi alle file ordinate che si formano ai banchi più frequentati.
A Parigi i mercati sono tantissimi, ogni quartiere ne ha uno. Quelli più vicini alla casa in cui vivrò per queste tre settimane sono il mercato della Bastiglia e lo storico Marché des Enfants Rouges (il più antico mercato coperto di Parigi). Il primo si tiene la domenica ed il giovedì, il secondo meriterà una visita dettagliata nei prossimi giorni
Così ieri, con solo 10 minuti di passeggiata in più, sono arrivata fino al Marché d’Aligre, un mercato in parte coperto e suddiviso in botteghe- dalla macelleria al negozio di formaggi, al banco del pesce- in parte sparpagliato allegramente nell’ omonima piazza e nelle strade adiacenti. Frutta e verdura di ogni tipo, biologica o meno, varietà mai viste di mele e patate, frutta tropicale, erbe aromatiche, funghi, le introvabili carote viola, tutto accompagnato dalle grida dei venditori.
Dopo un primo giro e un assaggio di dolcissimi litchis, scelgo dove e cosa comprare, con l’idea in testa di un menu semplice, veloce e riscaldante per il pranzo.
Compro patate, delle mele di cui mi piacciono l’aspetto ed il nome (pommes Dalinettes), tre avocadi di cui pregusto la cremosità, al primo banco. Mi sposto per acquistare una vaschetta di funghi (chanterelles, i nostri finferli o galletti) che già immagino con le patate in una zuppa adatta a queste giornate fredde.
Infine, mi lascio tentare da un cartoccio di litchis e da una manciata di freschissimi cavoletti di Bruxelles, ricordandomi quanto mi piacciono crudi, in insalata.
Con i miei sacchetti torno verso casa, mi fermo a prendere una baguette “tradition” ed inizio a cucinare. Spazi ridotti e attrezzatura minima, ma sono sufficienti a mettere insieme un pranzo semplice e confortante.
Crema di patate & funghi
Print RecipeIngredients
- Una decina di patate medio-piccole
- una vaschetta di galletti
- uno scalogno
- sale
- pepe
- erba cipollina
- olio evo
- Insalata d'inverno
- una mela
- una manciata di cavoletti di Bruxelles
- parmigiano
- olio
- sale
- pepe
- frutta secca (noci, nocciole, pistacchi, pinoli) oppure semi misti (zucca, sesamo, girasole).
Instructions
In un tegame far dorare lo scalogno con poco olio, aggiungere le patate pelate e tagliate a cubetti, qualche filo di erba cipollina tagliato a pezzetti e lasciarle insaporire mescolando spesso (controllando che lo scalogno non prenda troppo colore). Coprirle con acqua bollente (oppure brodo vegetale o di miso) e lasciar cuocere a fuoco lento fin quando diventano morbide.
Mentre cuociono, pulire e tagliare a fettine i funghi, saltarli con poco olio e qualche filo di erba cipollina, aggiustare di sale e pepe e tenere da parte.
Quando le patate sono morbide, aggiustarle di sale e pepe, schiacciarle con la forchetta e aggiungere a piacere del brodo per ottenere la consistenza desiderata.
In ogni piatto mettere la zuppa, aggiungere al centro i funghi e finire con un filo di olio evo e dell'erba cipollina fresca tagliata al momento.
Insalata d'inverno
Tagliare a fettine una mela bio ben lavata e una manciata di cavoletti di Bruxelles. Aggiungere scaglie di parmigiano, condire. A piacere, aggiungere frutta secca tagliata al coltello (noci, nocciole, pistacchi, pinoli) oppure una manciata di semi misti (zucca, sesamo, girasole).
7 Comments
chiara colzi
21 gennaio 2015 at 19:46che dire…meraviglioso pranzo!!!Quanto avrei voluto condividere sia quei piatti che il giretto al marchè!!!!!!!!Bellissime quelle mele,un colore delizioso e tu,Dolce Peonia, sempre poetica e speciale!
La Dolce Peonia
21 gennaio 2015 at 20:07Cara Chiara, ti ho ovviamente pensata molto, visto che il primo giro in quel mercato l’ho fatto con te 🙂 Ci torneremo!
marcellagiorgio
21 gennaio 2015 at 23:33Ahh Dolcezza credo che ti penserò molto in questo giorni…molto molto!!!
natadimarzo
24 gennaio 2015 at 09:09Che sogno!
Mi piace molto quello che hai scritto, che arriva un tempo oltre quello della vacanza in cui in un certo senso diventi un’abitante…è proprio vero. I mercati sono una delle prime cose che vado a visitare quando mi trovo in una nuova città, perché mi piace guardare la gente e scoprire qualcosa di loto dai banchi di verdura. Di solito acquisto qualcosa per un pranzo veloce, ma sogno anch’io, un giorno, di fermarmi più a lungo, mescolarmi agli altri e poter comprare fiori.
Gaia
28 gennaio 2015 at 18:00Ti seguo con interesse!
Mi sa che facciamo cambio: te torni, io arrivo.
Le tue dritte mi saranno moooolto utili!
😉
Gaia
28 gennaio 2015 at 18:00Ti seguo con interesse!
Mi sa che facciamo cambio: te torni, io arrivo.
Le tue dritte mi saranno moooolto utili !
😉
La Dolce Peonia
28 gennaio 2015 at 19:13Che peccato Gaia! sarebbe stata un’occasione bella per conoscerci 🙂
Buona Parigi anche a te,
Emanuela