In queste settimane, di questo anno strano, ho ripensato ai miei natali passati ed ho notato che sono suddivisi per fasi della vita, senza una riconoscibile tradizione portata sempre avanti.

Quando ero piccola, ci sono stati i natali con i nonni che essendo tutti lontani richiedevano un viaggio- la macchina carica, sia all’andata che al ritorno- e prevedevano dei rituali culinari ripetuti negli anni.

Ci sono stati, poi, i natali atipici, spesso legati a periodi critici della vita- quello in montagna con mia mamma, per provare a sfuggire da un vuoto che ci portavamo dentro- o anche a semplici cambiamenti- il natale in casa nuova, da sola, a mangiare tramezzini e guardare film a letto.

Da qualche anno, infine, sono iniziati i natali adottivi, a casa dei genitori del mio compagno, dove ho potuto avvicinarmi ad abitudini culinarie altrui e farle un po’ anche mie, attendendole ad ogni Natale.

Di nuovo ho ripreso il ruolo di chi si occupa dei dolci, caricando ogni volta la mia piccola macchina di profumo di spezie e arancia, tradizionali cavallucci, ricciarelli e panforte, biscotti, panettone.

Un tripudio che va sempre ad arricchire le colazioni dei giorni successivi, diluendo la dolcezza per tutto il periodo delle feste.

Quest’anno già da un mese immaginavamo che il Natale sarebbe stato completamente diverso.

Abbiamo cercato di accoglierlo con tranquillità, dedicandoci a pensare ad un menu per due persone che ci gratificasse e ci facesse stare bene, già nel prepararlo.

I biscotti ed i dolci che normalmente portavamo questa volta sono stati spediti o consegnati per fare in modo che allietassero questa distanza obbligata, addolcissero il risveglio di amiche e zie, portassero almeno il profumo del Natale in sostituzione degli abbracci mancati.

Nei vassoi, insieme a vanillekipferl, linzer, viennesi e sablée, ci sono rientrati anche questi biscotti colorati e ricchi, che faccio da qualche anno, simulando i mendiants di cioccolato che mi piacciono tanto e che sono stati probabilmente i primi cioccolatini che abbia mai fatto quando ho iniziato a sperimentare il temperaggio.

La ricetta arriva oggi, per Vigilia, perché è stata quella che ho scelto quasi subito quando a fine novembre con un gruppo di amiche appassionate di cucina, blogger, chef, contadine, panificatrici e pasticcere- e la presenza preziosa di una piccola rappresentanza maschile- abbiamo deciso di avviare un calendario dell’avvento che ci vedesse ciascuna dietro ad una casellina, con una propria ricetta.

Un modo che, pensavamo, ci avrebbe fatte sentire più vicine e ci avrebbe permesso di condividere lo strano scorrere del tempo che caratterizza questo folle anno.

Il calendario (che trovate su Instagram, nelle storie in evidenza almeno fino alla fine delle feste) è stato poi- come sempre capita per le piccole idee che partono ancora tutte da far sbocciare- qualcosa in più: condivisione di ricette, si, ma anche di ricordi, riflessioni, pensieri.

Ha permesso di conoscerci meglio tra di noi, di apprezzare i differenti modi di sentire il Natale e l’attesa, grazie alla sorpresa, ripetuta ogni mattina, di una piccola scoperta.

Si è creato, senza che fosse programmato, un menu virtuale per un pranzo di festa, che come vedrete ha un buffet di dolci da far gioire i più golosi.

Io arrivo oggi ad aprire l’ultima casella e porto questi biscottini come piccoli gioielli da offrire a voi e a tutte loro, che si sono prestate a questo gioco, che mi ha fatto compagnia ogni giorno, durante la colazione, in queste settimane.

INGREDIENTI

Per la pasta sablée al cacao
180 g di burro a temperatura ambiente
100 g di zucchero a velo
2 g di fior di sale
2 g di cannella macinata
la scorza di un’arancia
30 g di tuorli a temperatura ambiente
225 g di farina debole
25 g di cacao amaro

Per decorare
Pasticche o pezzetti di cioccolato fondente, frutta secca a guscio, disidratata o candita a scelta (nocciole, mandorle senza pelle, noci, pistacchi, scaglie di cocco, bacche di goji, mirtilli essiccati, zenzero candito, ecc)

PROCEDIMENTO

  • Lavorare il burro con lo zucchero a velo, il sale e gli aromi.
  • Quando si forma una crema uniforme, unire i tuorli.
  • Per ultimi aggiungere la farina ed il cacao precedentemente setacciati.
  • Formare una frolla omogenea e dividerla in due parti.
  • Schiacciare ogni pezzo tra due fogli di carta forno ad uno spessore di circa 4 mm (aiutandosi con dei regoli). Far risposare in frigo per almeno 2 ore.
  • Scaldare il forno a 170 gradi, in modalità statica.
  • Staccare la carta forno da entrambi i lati della pasta e tagliare dei biscotti di 5 cm di diametro.
  • Disporli sulle teglie coperte da carta forno e cuocere per circa 15-18 minuti (dipende dal forno).
  • Appena escono dal forno, appoggiare sopra ogni biscotto qualche pasticca o dei pezzetti di cioccolato. Aspettare che il cioccolato si ammorbidisca e decorare a piacere con la frutta secca, disidratata o candita, coprendo interamente il cioccolato.
  • Far raffreddare completamente affinché il cioccolato, solidificando, attacchi la frutta al biscotto.
  • Conservare in contenitori per alimenti a chiusura ermetica, in un luogo fresco ed asciutto.

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