Spolverizzatela di zucchero a velo e servitela diaccia, che sarà molto aggradita.

Chi non riconosce in queste parole l’inconfondibile stile di Pellegrino Artusi? Il suo ricettario (la prima edizione è del 1891) è un vero e proprio romanzo, un pezzo di storia, un modo bellissimo per conoscere la cucina che fu e per imparare. I miei primi approcci con la frolla passano anche da lì, dai suoi consigli su come non scaldarla troppo (“perciò, per intriderla, meglio è il servirsi da principio della lama di un coltello”) o come farla riposare e frollare (“Se vi tornasse comodo fate pure un giorno avanti questa pasta, la quale cruda non soffre, e cotta migliora col tempo perché frolla sempre di più.”). Se oggi la frolla non mi spaventa più ed è anzi diventata il mio impasto preferito, lo devo anche al signor Artusi.
Ma una delle sue ricette che preferisco, tra i dolci, è senz’altro la semplicissima Torta Mantovana. Semplice, sì, e forse per questo così buona e rassicurante.  Mi piace nella sua versione classica, ma mi diverto anche a rivisitarla, sia cambiando le farine che gli aromi.

La versione di oggi è una golosissima Mantovana con nocciole e cioccolato, pensata per la colazione di amiche ed amici con intolleranze ai latticini o al glutine.
Chissà se Pellegrino avrebbe apprezzato…

Ecco la mantovana originale, direttamente dall’Artusi

577. TORTA MANTOVANA

Farina, grammi 170
Zucchero, grammi 170
Burro, grammi 150
Mandorle dolci e pinoli, grammi 50
Uova intere, n. l
Rossi d’uovo, n. 4
Odore di scorza di limone

Si lavorano prima per bene col mestolo, entro una catinella, le uova collo zucchero; poi vi si versa a poco per volta la farina, lavorandola ancora, e per ultimo il burro liquefatto a bagno-maria. Si mette il composto in una teglia di rame unta col burro e spolverizzata di zucchero a velo e farina o di pangrattato e si rifiorisce al disopra con le mandorle e i pinoli. I pinoli tagliateli in due pel traverso e le mandorle, dopo averle sbucciate coll’acqua calda e spaccate per il lungo, tagliatele di traverso, facendone d’ogni metà quattro o cinque pezzetti. Badate che questa torta non riesca più grossa di un dito e mezzo o due al più onde abbia modo di rasciugarsi bene nel forno, che va tenuto a moderato calore.
Spolverizzatela di zucchero a velo e servitela diaccia, che sarà molto aggradita.
Se volete ritrovare Pellegrino Artusi tra le pagine di un libro, “Odore di Chiuso”  è quello che fa per voi.

INGREDIENTI

(per una torta di 20 cm di diametro)
80 g di farina di riso
5 g di cacao
85 g di zucchero
63 g di olio delicato
50 g di uova
40 g di tuorli
scorza d’arancia
granella di nocciole
cioccolato fondente
un pizzico di sale

PROCEDIMENTO

  • Lavorate con una frusta le uova, i tuorli, lo zucchero e l’olio fino a far sciogliere lo zucchero. Aggiungete la scorza d’arancia e la farina insieme al cacao ed al sale.
  • Ungete ed infarinate (o rivestite con carta forno) una tortiera e versateci l’impasto.
  • Cospargetelo con granella di nocciole e pezzi di cioccolato fondente.
  • Cuocete in forno a 180 gradi per 25-30 minuti.

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