Cosa hanno in comune una torta ed una via di Parigi? Non il nome, in questo caso- come per rue Saint-Honoré e l’omonimo dolce- ma un ricordo che le lega, la sintesi di un piccolo incontro d’amore con un quartiere che negli ultimi mesi ho avuto la fortuna di poter scoprire, passo dopo passo.

La via è rue Mouffetard, ne vedo l’inizio dalle finestre di casa. Da qui sale in modo costante verso la montagna Sainte-Geneviève. Inizia come una strada pedonale, costellata di botteghe soprattutto di alimentari, formaggerie, pescherie, ortofrutta, diventa strada con piccoli locali per studenti e finisce- superando di poco la deliziosa place de la Contrescarpe- con ristoranti per turisti.

La parte più a sud, quella che ho più vicina, mi piace moltissimo, sia la mattina quando le attività hanno aperto da poco, sia nel tardo pomeriggio quando stanno per chiudere e la gente si affretta a comprare l’ultima baguette per poi rientrare a casa. In questi mesi ci sono passata così tante volte- scegliendola in alternativa a rue Monge per avvicinarmi alla Senna- da iniziare a coglierne i particolari, fermandomi davanti ad una vetrina, entrando in una bottega, prendendo sempre più familiarità. E’ così che in una sera di ottobre, prima di fare la spesa per la cena, ho notato per la prima volta un piccolo bistrot, Le verre à pied e mi sono innamorata. Ci sono entrata in compagnia per un bicchiere di vino- inevitabile visto il nome del locale che lo richiama- amandone subito gli specchi ed i pavimenti vissuti dal tempo e dall’uso, oltre ai modi semplici e spicci- ma sempre gentili- dei proprietari.

L’impressione è stata quella di un ambiente a gestione familiare, in cui anche i clienti abituali fanno parte della famiglia- scambiando libri con la proprietaria e chiacchere sul quartiere al bancone. Proprio questa impressione- insieme al menu del giorno scritto sulla lavagna- mi hanno fatto venire voglia di provarlo all’ora di pranzo. Così, un sabato di gennaio, mentre fuori faceva un gran freddo, ci siamo accomodati ad un tavolino accanto alla stufa accesa ed abbiamo scelto tra i piatti del giorno, ricette francesi di casa, calde e confortanti. Ma è il dolce quello che mi è rimasto di più nella memoria, una semplice torta di mele- immancabile in ogni menu francese ed ogni volta diversa. Una pasta non dolce ed un ripieno che richiamava quello dello strudel, una torta semplice ma nello stesso tempo così equilibrata da rimanere a lungo nel ricordo.

Rientrata in Italia, ho cercato di ricreare quel sapore, approfittando dell’occasione per provare una nuova ricetta dal libro “Frolla&Sfoglia” di Michel Roux. Ho scelto una ricetta che viene chiamata frolla, ma corrisponde di più ad una brisée, ho fatto piccole modifiche, inserendo il miele al posto dello zucchero ed il calvados per richiamare il ripieno. L’ho riempita usando mele buonissime e quella che viene fuori è una crostata dolcificata solo grazie alla bontà degli ingredienti, alla miscela di aromi ed alla frutta secca. È entrata di diritto tra le mie torte di mele preferite, con il valore aggiunto di portarsi dietro il ricordo di un sabato d’inverno parigino.

Mi piacerebbe tanto se, con un po’ di immaginazione, facesse questo effetto anche a voi.

Qualche suggerimento per innamorarsi di rue Mouffetard e dintorni

Amanti del caffè, magari accompagnato da un dolce fatto in casa e dal wifi? Dose
Colazione, pranzo, o pausa golosa, scegliendo una tra le tante spalmabili disponibili (consigliato anche da Les Petites Tables, uno dei miei siti preferiti per una Parigi low cost): Le sweet spot
Preferite il tè al caffè? Damman frères
Se siete in cerca di musica o film francesi (ottime offerte e buoni consigli del proprietario): Le 5ème disque
Voglia di birra? Ben 21 alla spina, provenienti da tutto il mondo:  Brewberry
Per chi ama leggere in francese, una delle tante belle librerie che si trovano in città: L’arbre du voyageur
Se siete in cerca di cioccolato: Mococha

Volete perdervi tra i banchi di un mercato? Ogni mercoledì, venerdì e domenica- a pochi passi- c’è quello di Place Monge. (da non perdere la gastronomia Delices d’Auber, la riconoscerete dalla fila)

INGREDIENTI

Per la pasta
200 g di farina (io ho usato la buonissima semi-integrale del pastificio A Terra)
100 g di burro freddo
40 g di uova
1 cucchiaino di miele
un pizzico di sale
32 g di calvados

Per il ripieno
/b350 g di mele già pulite e tagliate a cubetti
50 g di succo di arancia più qualche cucchiaio
30 g di uvetta
cannella
scorza di arancia e limone
15 g di pinoli
qualche amaretto o biscotto secco sbriciolato

Per spennellare la pasta
1 uovo
un cucchiaio di latte
un pizzico di sale

PROCEDIMENTO

  • Lavorare la farina con il burro a cubetti- con la punta delle dita- fino a quando il burro sparisce. Unire tutti gli altri ingredienti e formare un impasto omogeneo, senza lavorarlo troppo. Avvolgerlo nella pellicola e farlo riposare in frigo per almeno 2 ore.
  • Ammorbidire le uvette coprendole con qualche cucchiaio di succo di arancia. Tagliare le mele a cubetti e saltarle in una padella antiaderente con i 50 g di succo. Farle ammorbidire, senza che si disfino. A fine cottura, aggiungere tutti gli aromi, i pinoli e l’uvetta scolata dal succo.
  • Stendere la pasta e usarla per rivestire una teglia leggermente imburrata. Sul fondo della pasta, mettere qualche briciola di amaretto o biscotto secco. Riempire con le mele cotte e coprire con strisce di pasta. Spennellare con l’uovo sbattuto con un cucchiaio di latte ed un pizzico di sale. Cuocere a 180 gradi per circa 30 minuti.

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