Dopo un anno di silenzio qui sul blog, perché ricominciare proprio con una torta di riso?

Lo spunto è arrivato facendosi strada tra i pensieri durante il viaggio di ritorno da Parigi, mentre dal finestrino salutavo la Senna e la punta finale della tour Eiffel.

Un viaggio come sempre lento, in treno, con ancora addosso tutte le belle sensazioni della settimana appena conclusa: i chilometri fatti attraversando la città, una casa ed un  quartiere nuovi da conoscere meglio, il regalo di una neve mattutina, amiche e zie venute a condividere alcune di quelle giornate.

Come ad ogni ritorno, ero carica di nuove energie e buoni propositi ed uno di questi era riprendere a scrivere sul blog, uno spazio prezioso dove esprimermi con racconti e ricette.

La torta di riso si è affacciata perchè la sera prima l’avevo infornata insieme ad altri due dolci a Le Trosième café ed era quella che aveva avuto più successo, superando il ruffianissimo e morbido gâteau au chocolat ed anche il confortante strudel di mele.

Non avevo ancora chiara la storia da raccontare, ma intanto- appena rientrata a casa- ne ho cotte due, per verificare dosi e dimensioni delle tortiere ed essere pronta a scriverne.

E’, in effetti, un dolce che ho iniziato a fare da non molto tempo, seppure ne ho tracce nella mia memoria da ben di più.

Ma tutto questo è venuto fuori nitido e chiaro solo qualche giorno dopo, ascoltando la prima puntata del podcast di Giulia, con il quale mentre viaggiavo in macchina ho fatto contemporaneamente un altro tipo di viaggio, quello nella mia memoria legata al cibo.

Mi sono ricordata così che la torta di riso è prima di tutto il dolce che i miei nonni andavano sempre a cercare in una storica pasticceria pistoiese, quando venivano a trovarci dal nord.

Era bassa e coperta di un sottile spolvero di zucchero a velo, il riso era contenuto in una base di frolla e sono certa che se la rimangiassi la riconoscerei.

Nella mia città questa torta si trova più spesso in formato piccolo, come pasta per la colazione, allineata accanto a cornetti e crostatine.

La chiamiamo risottino ed oggi, le poche volta che faccio colazione al bar, ha ancora per me un fascino particolare e batte nella scelta qualsiasi altro dolce.

Quando nel 2004 iniziavo i miei primi passi nel mondo della pasticceria, una delle cose più belle che ricordo fu proprio il veder fare i risottini, srotolare la frolla sui piccoli contenitori in alluminio messi vicini vicini, preparare il ripieno cuocendo lentamente il riso, aromatizzandolo e poi unendolo agli altri ingredienti ed anche ad un poco di crema pasticcera che manteneva l’impasto più morbido.

Era lo svelarsi di segreti preziosi, l’aprirsi di un mondo dolce che mi avrebbe cambiata.

Quel giorno di qualche settimana fa, ascoltando la voce di Giulia, mi sono accorta che questa torta apparentemente anonima nella mia storia, in realtà era piena di piccoli piacevoli richiami e memorie più o meno recenti.

E siccome i ricordi si creano continuamente, da adesso la torta di riso resterà legata anche a Parigi, ad un piccolo caffè nel terzo arrondissment- pieno di gente di età e provenienze diverse- ad una cena cucinata con due cuoche generose durante una serata piena di calore ed affetto.

Quella sera avevo deciso di cuocerla senza base di frolla per motivi di tempo ed è esattamente così che ve la propongo, un impasto semplice solo arricchito di crema pasticcera, che non lo faccia seccare troppo in cottura.

Gli aromi sono classici ed amati, gli agrumi, la vaniglia, la cannella. Li potete cambiare per fare più vostra la torta, così come potete cuocerla dentro un guscio di pasta frolla non troppo spesso o aggiungere qualche uvetta.

Spero la amiate come si ama un ricordo piccolo che riaffiora alla mente in modo inaspettato, strappandoci un sorriso.

INGREDIENTI

450 g di latte intero
50 g di panna fresca
100 g di riso arborio
60 g di zucchero semolato
40 g di burro
40 g di tuorli
150 g di crema pasticcera
1/2 bacca di vaniglia
scorza di arancia e limone
cannella
un pizzico di sale

PROCEDIMENTO

  • Portare ad ebollizione il latte e la panna con un pizzico di sale e la vaniglia aperta e grattata.
  • Al bollore buttare il riso ed abbassare la fiamma.
  • Far cuocere fino a quando il liquido si ritira ma senza troppo asciugare ed il riso è ben cotto.
  • Fuori dal fuoco aggiungere lo zucchero e gli aromi (cannella, scorza di arancia e limone).
  • Mescolare bene e far raffreddare per 10-15 minuti.
  • Aggiungere anche il burro, i tuorli e la crema, mescolando bene ogni volta.
  • Rivestire di carta forno una tortiera di 20 cm di diametro e riempirla con l’impasto. Cuocere a 180 gradi per circa 35-40 minuti o comunque fino a quando prende colore in superficie e rassoda ma senza troppo seccare.
  • Servire la torta tiepida o fredda, spolverata leggermente di zucchero a velo.

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