Gennaio, in Francia, è il mese della galette des rois, un dolce tipico dell’Epifania che resta però tradizionalmente presente in ogni boulangerie e pasticceria per tutto il mese.

Ma seppure sia anche il periodo che preferisco per un viaggio a Parigi- e quello in cui ci sono stata più volte- sono ormai 3 anni che salto l’appuntamento.

La galette ho quindi iniziato a prepararla sempre più spesso a casa, coinvolgendo amiche ed amici in questa tradizione particolare ed avvisandoli con insistenza sulla possibile presenza di un piccolo oggetto nella loro fetta di torta- cosa vista con particolare perplessità dagli assaggiatori italiani.

Ma certo vorrei poter provare alcune tra le versioni che ogni anno le pasticcere ed i pasticceri francesi creano, come in una sorta di gara alla galette più originale.

Ammiro molto questa capacità di partire da un classico e rivisitarlo senza pensare di offendere in qualche modo la tradizione, ma anzi, celebrandola con aggiunte o modifiche preziose.

Rispettando i fondamentali (un guscio di sfoglia, un ripieno morbido), si cambiano dunque aromi, forma, frutta secca nel frangipane, si inseriscono frutta o cioccolato.

Ma c’è un’altra caratteristica che amo molto della pasticceria ed è quella di poter usare i gusti- ormai familiari per tutt*- di un dolce classico, sotto altre forme per creare qualcosa di contemporaneamente nuovo ma riconoscibile.

L’abbinamento di cioccolato ed albicocche della Sacher in un gelato o una pralina, il sapore del tiramisù in un biscotto o una crostata, l’incontro di amarene e cioccolato della Foresta Nera in un semifreddo.

Che la galette sia un classico in Francia è ormai un dato di fatto, e se devo ridurla a degli aromi, sono quelli della mandorla e di un mix incredibilmente profumato di rum, vaniglia ed arancia, abbinato alla friabilità burrosa della pasta sfoglia.

Forse è semplicemente la miscela della mia galette ideale, fatto sta che una settimana fa mi sono ritrovata a pensare se potesse funzionare un biscotto con questi aromi e se in qualche modo avrebbe richiamato il dolce originale.

Ci ho pensato mentre camminavo nel freddo di gennaio ed anche mentre impastavo altri dolci.

Ho mentalmente ribilanciato una ricetta che già usavo per inserirci la mandorla ed ho subito deciso che sarebbe stata tostata per esaltarne il sapore (una pratica che, in certi dolci, può davvero cambiare tutto).

Il primo giorno libero a casa ho impastato il risultato delle mie riflessioni, ho dato loro la forma che avevo immaginato e sono stata felice di ciò che è uscito dal forno.

Dei biscotti tanto friabili da sembrare quasi sfogliati, profumatissimi e mangiabili uno spicchio alla volta, proprio per ricordare la galette.

Se questa similitudine funzioni solo per me non lo so, ma certo è che mi è venuta voglia di condividere comunque il risultato, un biscotto da preparare non solo in gennaio, da abbinare ad un tè caldo, da regalare ed offrire.

INGREDIENTI

200 g di farina debole
150 g di burro a temperatura ambiente
80 g di zucchero a velo (senza vanillina)
50 g di mandorle con la pelle
20 g di rum
18 g di tuorli a temperatura ambiente
2 g di baking (lievito chimico per dolci, senza vanillina)
un pizzico di sale
la scorza di un’arancia
la scorza di mezzo limone
i semi di un terzo di bacca di vaniglia
Per spennellare
50 g di uova
20 g di latte
un pizzico di sale

PROCEDIMENTO

  • Frullare le mandorle e tostare la farina ottenuta in un padellino antiaderente, mescolando spesso, fino a quando cambia colore ed inizia a profumare.
  • Farla raffreddare su un pezzetto di carta forno.
  • Miscelare bene, con una forchetta, gli ingredienti per spennellare e tenerli da parte.
  • Lavorare il burro morbido con lo zucchero a velo, il sale e tutti gli aromi.
  • Unire il tuorlo ed il rum e lavorare fino ad avere un composto omogeneo.
  • Unire anche la farina, il baking e la farina di mandorle (ormai raffreddata) e lavorare quanto basta per formare una frolla uniforme.
  • Avvolgerla nella pellicola, appiattendola, e farla risposare in frigo per almeno 3 ore.
  • Riprendere la pasta, lavorarla leggermente per renderla plastica e stenderla ad uno spessore di circa 3 mm.
  • Tagliare dei biscotti usando un coppapasta smerlato di 7 cm di diametro.
  • Disporre i biscotti sulla teglia ricoperta di carta forno o tappetino e spennellarli con la miscela di uovo, latte e sale.
  • Con una spatola di metallo o un coltellino, fare delle incisioni superficiali sui biscotti.
  • Cuocere a 170 gradi in forno statico (o 150 in forno ventilato) per 15-18 minuti, o comunque fino a quando i biscotti prendono un bel colore.

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