La scelta di una ricetta da condividere ha sempre dietro piccole storie o semplici ispirazioni nate da eventi o incontri.

Questa volta l’unica cosa certa era che avevo voglia di una ricetta di biscotti.

Mi piace moltissimo farli ed averne sempre un vaso pieno da offrire ad amiche o nipotine di passaggio o da mangiare a colazione in alternativa al pane o ai cereali.

Riorganizzando la nuova veste del blog mi sono accorta che per molto tempo ho scritto soprattutto di torte, ma i biscotti sono così presenti nelle mie sperimentazioni che ho sentito tornare il tempo di dedicare a loro qualche riga.

Dunque, quali biscotti?

L’ispirazione è arrivata lunedì, quando parlando di dolci della quaresima, di dolci toscani antichi e tradizionali- in occasione di un tè in cui pasticceria ed arte si ritrovano una accanto all’altra- è stato nominato come ingrediente comune l’anice.

In effetti lo si trova nelle mie amate scole, delle quali ho parlato poco tempo fa, come aroma che le differenzia dai più conosciuti pan di ramerino.

Ma non solo. Nella mia città un piccolo seme di anice è nel cuore dei confetti tipici- in alternativa al finocchietto-con funzioni che in origine erano digestive e rinfrescanti a fine pasto.

Anche nel berlingozzo che si prepara per la festa del patrono e nei brigidini che ormai si trovano sui banchi dei chicchi alle fiere di tutta Italia, l’aroma dominante è quello dell’anice.

Uscendo dalla città e facendo un giro immaginario per la Toscana, ritroviamo il suo profumo in tanti dolci-  da solo o in miscele speciali- dai cavallucci senesi, al panpepato, dalla stiaccia di Pasqua al corollo.

E poi ancora nel buccellato lucchese, sparso sulla superficie della schiacciata con l’uva in autunno e a sud fino a Pitigliano, dove un incontro tra tradizione maremmana ed ebraica ha dato vita allo sfratto ed al bollo.

E proprio come i dolci ebraici, che in ogni luogo del mondo si sono miscelati ed adattati alle tradizioni locali rivisitandole in base ai propri precetti religiosi, anche l’anice è presente in tanti piatti e dolci di ogni paese.

Il suo uso così frequente è certamente legato alle sue proprietà digestive.

E’ un aroma che mi piace, soprattutto nei dolci, mentre non mi appassionano i liquori, pure molto frequenti, dalla Grecia alla Francia, passando per i nostri bar dove una volta i nonni andavano a prendere il caffè corretto con la sambuca.

Lo faceva anche il mio nonno ed il profumo dell’anice per me è proprio un profumo dei suoi tempi, fatti di abitudini quotidiane e di caramelle riportate a casa per i nipoti.

Questi frollini sono un omaggio all’anice ed al suo aroma riconoscibile e familiare. In questo impasto si abbina alla farina di farro, cereale tanto caro alla tradizione toscana.

Insieme mi sembra che diano il meglio di se’, contribuendo entrambi ad un biscotto rustico ed estremamente semplice, che sta alla perfezione proprio con il caffè, del quale affianca l’aroma senza coprirlo.

Conservati in un vaso dopo il raffreddamento, saranno ancora più profumati il giorno dopo la cottura, un principio questo che, seppur difficile da rispettare, è valido per tutti i frollini ed insegna la pazienza di far maturare le cose per coglierne la parte migliore.

INGREDIENTI

160 g di burro freddo
240 g di zucchero semolato
60 g di tuorli
50 g di latte, più qualche cucchiaio per spennellare i biscotti
400 g di farina di farro
8 g di semi di anice
un pizzico di sale
mezzo cucchiaino di agente lievitante

PROCEDIMENTO

  • Un quarto d’ora prima di iniziare ad impastare, intiepidite il latte e mettetelo in una ciotola insieme ai semi di anice.
  • Sabbiate il burro freddo, tagliato a cubetti, con la farina.
  • Mescolate lo zucchero, i tuorli, il sale, l’agente lievitante ed il latte con dentro i semi di anice ed aggiungete tutto all’impasto di farina e burro.
  • Lavorare quanto basta per avere una frolla omogenea e non appiccicosa.
  • Formate dei cordoncini con la pasta e tagliateli in pezzi di circa 10-12 cm, arrotolandoli su se stessi per formare delle ciambelline.
  • Spennellate i biscotti con il latte.
  • Cuocete i biscotti, disposti su teglie coperte di carta forno, a 180 gradi per 12-15 minuti.

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